LO SVIMEZ RILEVA IL COSTANTE CALO DEMOGRAFICO DEL SUD
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12/1/2017 8:19:12 AM
- Redazione
«Il Sud non è più un'area giovane né tanto meno il serbatoio della demografia del resto del paese. Le famiglie fanno sempre meno figli e i giovani se ne vanno; la popolazione invecchia e si riduce». Il giudizio dello Svimez — contenuto nel consueto rapporto annuale sull'economia dei Mezzogiorno—non poteva essere più netto e impietoso. Secondo l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno, la popolazione attiva si sta riducendo a ritmi allarmanti e su di essa (relativamente sempre meno giovane) grava un onere per la sicurezza sociale “enorme e crescente” che finisce per sottrarre «inevitabilmente» risorse per investimenti produttivi in grado di migliorare la produttività e la competitività del sistema economico». Abbiamo approfondito meglio i dati e quel che emerge, sostanzialmente, è che la-Calabria resta agganciata alla ripresa economica dell'Italia anche ne12017 e nel 2018. Sebbene tra città e paesi, nella nostra terra, non vi sia stato lo stesso risultato. Ottime percentuali per Cosenza, ad esempio. Un po' meno bene per Reggio Calabria e Crotone. Bassi salari, bassa produttività e bassa competitività restano, ancora, grossi handicap cui dover tenere conto. Secondo lo Svimez, infatti, «il Mezzogiorno è uscito dalla lunga recessione e nel 2016 ha consolidato la ripresa, registrando una performance per il secondo anno superiore, se pur di poco, rispetto al resto del Paese». Tuttavia — si legge nel rapporto — «la ripresa congiunturale è insufficiente ad affrontare le emergenze sociali», nonostante che anche le previsioni per il 2017 e il 2018 confermino che «il Mezzogiorno è in grado di agganciare la ripresa, facendo segnare tassi di crescita di poco inferiori a quelli del Centro-Nord». Facciamo alcuni esempi: i livelli occupazionali, per citarne uno, rimangono ovunque «distanti da prima della crisi», con punte negative in Calabria del -10,5% di occupati. Buona parte dichi trova lavoro, però, lo trova in un luogo diverso da quello di residenza (3,2%). Nella nostra regione il tasso di occupazione corretto cala dal 34,9% del 2015 al 34,6 % del 2016. Altri dati riguardano l'edilizia(+0,5%) ei servizi(+ 0,8%), soprattutto nel turismo. Giudizio negativo per quanto riguarda lo stato delle infrastrutture, ambito in cui «crescono i ritardi del Sud». «Nel 2016 — si legge nel rapporto — le esportazioni meridionali di prodotti agroalimentari sono state pari solo al 17,8% delle esportazioni agroalimentari italiane». Per ultimo un dato significativo: da noi si sono registrati più depositi (24.226 milioni) che prestiti (20.024milioni).Un segnale anche questo? Per la cronaca la 'popolazione residente è scesa ad un milione 965 mila calabresi; mentre-si è ridotto il numero dei calabresi che hanno fatto richiesta, ad esempio, agli ammortizzatori sociali, alle casse integrazioni e via discorrendo. «La razza umana vale cento volte di più dei principi economici», scriveva Antoine de Saint-Exupery nel suo capolavoro, il "Piccolo principe". Forse, analizzando questi dati, potremmo pensarla allo stesso modo.
Dalla Gazzetta del Sud
